ANTONIO MELIS | Intervista


1. Cosa vuol dire per te fare parte del progetto Arditi d'Oro?
È stato un vero onore per me poter partecipare a questo progetto. Nel marzo di quest’anno avevo pubblicato un libro edito da Editoriale Programma intitolato “La via degli eroi. Gli Arditi sul Monte Grappa” e avevo approfondito la mia conoscenza su questi soldati speciali che combatterono sul baluardo montuoso che fermò gli austro-ungarici. Nomi come Viola, Messe, Zancanaro, Zanfarino, Messeni, Rosai, Beer, Scianna, Vitali, Polla, Businelli e molti altri mi divennero familiari come le loro gesta eroiche.

2. Raccontaci della scelta/e dell'ardito/i di cui hai narrato le gesta. Come mai proprio lui/loro? 
Come ho detto poc'anzi il mio ultimo lavoro parlava di Arditi sul Monte Grappa ed avevo avuto modo di conoscere la storia e le gesta di Ettore Viola in possesso di una spiccata personalità che mi ha subito affascinato per il suo modo di essere uomo, soldato e politico. Un italiano con la “schiena dritta” che nonostante le sue gesta eroiche in battaglia e la sua Medaglia d’Oro al Valor Militare, ha dovuto combattere e difendersi dalle angherie di alcuni politici, all'interno del Parlamento, che lo hanno costretto a rifugiarsi all'estero.
Qualche anno fa durante la stesura di una guida nella zona dell’Alta Marca trevigiana mi ero imbattuto nella casa dove cadde Angelo Parrilla. In questa occasione avevo avuto modo di conoscere la sua storia, caduto a Collabrigo di Conegliano in provincia di Treviso a qualche giorno dall'inizio della Battaglia di Vittorio Veneto ed a qualche giorno dalla fine del conflitto. Perché ho scelto proprio loro? Viola è per me un esempio, una figura carismatica, un trascinatore di uomini in battaglia tra le fila del VI Reparto d’Assalto, fondatore dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare e Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Lo stesso dicasi per Angelo Parrilla, ma vale per tutti questi soldati d’élite, che armati di coraggio si lanciavano all'assalto con il “pugnal fra i denti”.

3. Parliamo delle scelte narrative e stilistiche che hai adottato. Ci hai ragionato molto? Cosa ti ha portato a scegliere? 
Sono un ex militare che ha trascorso 34 anni della sua vita nell'Esercito e che ha vissuto molteplici esperienze operative sia in Patria sia nei maggiori teatri operativi esteri. Raccontare la storia di Viola e Parrilla, ancorché romanzate, mi ha fatto rivivere alcune situazioni vissute in passato anche se non così tragiche come quelle della Grande Guerra. Ho scelto di narrare entrambi le storie scrivendo in prima persona, probabilmente la forma più difficile, ma è quella che mi è stata più congeniale. Mi sono immedesimato in Parrilla e, basandomi sulla mia esperienza pregressa, gli ho fatto compiere azioni che io stesso avrei compiuto, movimenti tra gli alberi, decisioni sull'azione da intraprendere, è stato come essere li dal Piave a Collabrigo di Conegliano.

5. In questi ultimi anni stanno uscendo davvero tanti libri sulla Grande Guerra e anche sugli Arditi. Supponiamo si debba scegliere... perché leggere Arditi d'Oro e non qualcos'altro?
“Arditi d’Oro” è sicuramente un ulteriore modo per conoscere questi splendidi soldati. La forma romanzata è più scorrevole ed adatta a tutti i tipi di lettore. Dieci autori, dieci diversi modi di scrivere e di raccontare i personaggi e la loro storia attenendosi alle reali vicende storiche. “Arditi d’Oro” potrebbe essere una lettura aggiuntiva per chi conosce gli Arditi ma un’ottima base di partenza per i neofiti.

6. E a proposito di libri, consigliaci un libro sulla Grande Guerra che dovremmo leggere a tutti i costi e perché (a parte Arditi d'Oro ovviamente).
La mia scelta è un po’ di parte, “Vita di Guerra” di Ettore Viola. Figlio di contadini della Lunigiana, al quale l’ex re Umberto II nel 1969 gli conferì il titolo comitale con il predicato “Ca’ Tasson”, località sul Monte Grappa dove Viola si distinse per coraggio e per ardimento. Due furono le azioni condotte dall’”Ardito del Grappa” che oggi riposa al Sacrario di Cima Grappa, per la seconda Viola fu decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare. “Omnia pro salute patriae” fu il motto che Viola fece scrivere sul suo stemma – tra due pugnali bruniti posti in croce di Sant’Andrea – un motto che ha ben riassunto la sua vita.

7. Che cosa ti aspetti da Arditi d'Oro? Come verrà accolto secondo te dai lettori? Il pubblico dei lettori di libri a tema storico è particolarmente esigente... dici che verrà promosso o verrà eletto a nuova Cazzullata di fine 2018?
Ben vengano le critiche purché costruttive e pacate ma nel caso di “Arditi d’Oro” è stato compiuto un lavoro fedele ai fatti storici, ancorché romanzati, tenendoci lontani da pregiudizi di vecchia data e non comprovati che spesso accomunavano gli Arditi a meri squadristi o peggio ad avanzi di galera. Per esperienza posso affermare che da sempre il soldato viene osannato in tempo di guerra e dimenticato in tempo di pace.

8. Questo libro potrebbe avvicinare i ragazzi più giovani agli arditi oppure pensi che la Grande Guerra sia materia vietata per gli under 30?
La speranza è sempre l’ultima a morire e quindi spero che le nuove generazioni non perdano questo collegamento con la storia della Grande Guerra anche se le “distrazioni” a cui sono sottoposti giornalmente sono molteplici. Forse meno domeniche nei centri commerciali e più visite ai musei gioverebbero a tutti. Noi appassionati di storia mettiamo tutto il nostro impegno affinché storia e valori vengano trasmessi nella speranza che qualcuno riceva ed erediti queste passioni. Ho due figli che ho portato spesso con me durante il mio peregrinare sui luoghi della Grande Guerra ed oggi ho due giovani cittadini consapevoli che rispettano il proprio Paese e la loro Bandiera.

9. Il 2019 si avvicina... avremo modo di vederti ancora all'opera con carta e penna (o mouse e tastiera)? Cosa bolle in pentola? 
Una guida storico-turistica sulle tracce della grande guerra percorrerà la zona Pederobba, Monfenera, Monte Tomba e Palon, Possagno, Asolo, Cornuda e ritorno a Pederobba è di prossima uscita nel 2019 con Gaspari Editore.
Con Editoriale Programma invece è in cantiere un libro fotografico su armi e mezzi della prima e della seconda guerra mondiale e una guida storica che percorrerà la “Linea Gotica” alla ricerca di postazioni, monumenti, lapidi a ricordo delle cruenti battaglie che li si combatterono.


NOTA BIOGRAFICA
Nato a Treviso nel 1965. Ex Sottufficiale dell’Esercito, ha partecipato a varie operazioni sul territorio nazionale e in ambito internazionale (Mozambico, Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan). Appassionato di storia, di fotografia, di corsa e di montagna è sposato e ha due figli. È socio dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano Comitato di Treviso e dell’associazione “Da Ponte a Ponte” di Falzè di Piave, nata per promuovere e gestire il percorso “La Grande Guerra da Ponte a Ponte”. È autore di una serie di guide a carattere storico pubblicate dall’Editoriale Programma: "Il Montello sulle tracce della Grande Guerra", "Il Piave sulle tracce della Grande Guerra", "L’Alta Marca sulle tracce della Grande Guerra", "Scoprire i luoghi della Grande Guerra - Belluno, Padova, Rovigo, Treviso e Venezia". Per i tipi dello stesso editore ha realizzato il libro "La via degli eroi. Gli Arditi sul Monte Grappa". Per Editrice Storica ha pubblicato "Lungo le rive del Sile testimonianze della Grande Guerra".











Commenti