GIUSEPPE URSINO | 85 Reggimento Fanteria

tenente giuseppe ursino

Questa pagina vuole essere un ricordo alla memoria del Tenente Giuseppe Ursino di Messina, uno dei tantissimi caduti italiani della Grande Guerra. Perché - fra i tanti - ho scelto proprio lui? Ve lo spiego con calma fra poco... prima vi voglio dire qualcosa di più su questo giovane ufficiale.

La seguente biografia è stata presa - parola per parola con eventuali refusi - dai documenti ufficiali in possesso al Museo Centrale del Risorgimento che potete consultare anche sull'utilissimo sito www.14-18.it.

"Ursino Giuseppe di Giacomo e di Gurrò Francesca nacque a Torre di Faro (Messina) il 6 Novembre 1894, egli frequentò la scuola fino al 1914 e avea assunto l'ammissione a 3° corso nell'Istituto Nautico di Messina. Dal Novembre 1914 al Maggio 1915 navigò come allievo ufficiale sul piroscafo "Italia" della Compagnia Italia, sul quale fece parecchi viaggi l'America del Sud, ed un viaggio per Vallona ritornando a Messina il 12 Maggio 1915, dove volle sbarcare per ripigliare gli studi e dare gli esami di licenza per capitano di lungo corso.
Dichiaratosi la guerra all'Austria 1° Giugno successivo essendo stata chiamata la terza categoria, l'Ursino dovette presentarsi alle armi e venne assegnato al 22° Reggimento fanteria destinato a Torino dove fece il corso per ufficiale.
Il 2 Dicembre 1915 venne nominato Sottotenente di fanteria nella Milizia Territoriale e fu destinato al 29° Reggimento fanteria a Potenza in seguito andò a Parma alla scuola di applicazione di fanteria e terminato il corso fu nominato Sottotenente di complemento.
Nel Giugno 1916 durante l'offensiva austriaca nel Trentino, dove egli si trovava per sua domanda, prese parte a parecchi combattimenti e poi ammalatosi di pleurite fu mandato a casa con due mesi di licenza di convalescenza. Guaritosi ritornò al suo Reggimento (29° fanteria) a Potenza di dove partì per Brescia, dietro sua domanda, per fare il corso alla scuola mitraglieri Fiat.
Terminato tale corso nel Marzo 1917 fu destinato in Albania ed aggregato all'85° Reggimento fanteria, e nel Novembre 1917 fu promosso Tenente e con la proposta per la promozione a Capitano, che non poté conseguire perché il 14 Agosto 1918 cadde in combattimento a Vaikan colpito alla testa da proiettile nemico mentre con la voce e con l'esempio guidava la sua compagnia alla conquista di una trincea nemica che esce già a pochi metri da lui.
Per il contegno mantenuto in servizio e di fronte al nemico, fu proposto per la medaglia d'argento al valore militare."


Storia del Tenente Ursino

Alla fine, nel 1920, la medaglia che venne conferita alla memoria di Giuseppe Ursino fu di bronzo e non d'argento, come si evince sul sito dell'Istituto del Nastro Azzurro.
Qui di seguito la motivazione ufficiale:

"URSINO Giuseppe, da Messina (frazione Torre Faro) (Messina), tenente complemento 85° reggimento fanteria. Volontario più volte in arditi servizi di pattuglia, mostrò sempre grande ardimento e singolare fermezza, essendo di efficace esempio ai dipendenti. In una ricognizione, mentre alla testa dei suoi uomini affrontava risolutamente l'avversario, cadeva colpito a morte. Alture di Voikan (Albania), 14 Agosto 1918."

motivazione medaglia di bronzo giuseppe ursino

Altre informazioni che confermano la sorte del Tenente Ursino si possono trovare nel recentissimo libro I Figli Caduti di Messina, curato da Guglielmo Panebianco che ha raccolto in 160 pagine tutti i ragazzi messinesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Per info su prezzi contattate direttamente il gentilissimo Guglielmo al seguente indirizzo di posta elettronica: panelmo@gmail.com

libro i figli caduti di messina

A pagina 145 si legge: "URSINO GIUSEPPE, di Giacomo e Currò Francesca, Villaggio Faro Superiore. Nato il 7 Novembre 1894, Tenente M.T. nel 85° Rgt. Fanteria "Verona", muore in combattimento sul fronte albanese a Vajkan, il 14 Agosto 1918. Decorato con Medaglia di Bronzo al Valore Militare. Sepolto nel cimitero di Messina."

Sempre grazie all'aiuto di Guglielmo Panebianco sono riuscito ad ottenere il foglio matricolare - sebbene molto scarso di informazioni - di Giuseppe Ursino.

foglio matricolare Giuseppe Ursino

Durante le mie ricerche mi sono anche imbattuto nel sito di alberi genealogici online Myheritage.it dove - e non ci avrei mai scommesso un centesimo - ho trovato una pagina dedicata a Giuseppe e creata quindi da un suo parente attualmente in vita e evidentemente con un buon rapporto con le moderne tecnologie.
Ecco il link: www.myheritage.it/names/giuseppe_ursino

giuseppe ursino ardito reggimentale

Come si può vedere in questo sito compare una data di nascita differente - 1898 e non 1894 - ma per il resto tutto torna ed è in linea con le fonti di archivio ufficiali. Come si può vedere inoltre alcune informazioni sono omesse, come la causa ed il luogo di morte. L'unico modo per renderle visibili era - nel 2015 quando mi sono imbattuto nel sito - sottoscrivere un abbonamento mensile. Oggi - nel 2017 - l'abbonamento purtroppo può essere solo fatto annualmente.
Stupidamente non ho salvato gli screenshot, ma quando 2 anni fa ho sottoscritto l'abbonamento sono riuscito a sbloccare le informazioni mancanti che riporto di seguito.

- Luogo di morte: Albania
- Causa di morte: morto in combattimento
- Informazioni generali: era un ardito

Aggiornamento 27/10/2018 - ho effettuato nuovamente l'abbonamento a MyHeritage. Qui sotto trovate l'evidenza di quanto riportato nella scheda di Giuseppe Ursino.

Giuseppe Ursino - Ardito

Tutto torna, ma qui abbiamo un'importantissima informazione aggiuntiva, ovvero che il Tenente Giuseppe Ursino militava fra le file dei temibili arditi!
Considerando che nella documentazione ufficiale non viene fatto cenno ad alcuna militanza in uno dei leggendari Reparti d'Assalto del Regio Esercito Italiano, deduco che l'Ursino facesse parte dei cosiddetti Arditi Reggimentali. Il concetto dell'ardito reggimentale è un po' fumoso da spiegare, soprattutto per me che non sono uno storico, ma per dirla in maniera molto semplicistica vi basti sapere che tali soldati erano inquadrati direttamente all'interno del loro Reggimento di appartenenza di cui per giunta conservavano anche le mostrine, a differenza dei Reparti d'Assalto con le loro rivoluzionarie fiamme nere. Spesso e volentieri il fatto di essere un ardito reggimentale - e quindi presumibilmente destinato a compiti di maggior rischio - non veniva nemmeno segnato sul foglio matricolare, proprio come nel caso del Tenente Ursino.

ufficiale milizia territoriale giuseppe ursino

Ora è arrivato il momento di spiegarvi il perché di questa pagina... sit back and relax...
Lo zio di mio padre - ovvero il mio prozio - si chiamava Cesare Balocco, nato a Vercelli il 9 Agosto 1896. Essendo passato a miglior vita a fine anni '60 (o primi '70) per motivi anagrafici non ho mai avuto modo di conoscerlo.
Su di lui sia io che mio padre sappiamo molto poco, a quanto pare non era un gran chiacchierone e soprattutto non ha avuto figli a cui tramandare ricordi scritti, orali o materiali. Quelle poche informazioni che mi sono giunte si basano sui racconti orali che mia nonna Rosa - la sorella di Cesare - faceva a mio padre quando era un bambino. Ve li riporto qui di seguito in forma romanzata, come se a parlare fosse proprio lei.

Lo zio Cesare era negli arditi! Quella canzone che canto sempre quando faccio le pulizie di casa me l'ha insegnata lui - "mamma non piangere, c'è l'avanzata, tuo figlio è forte su in alto il cuor".
Pensa che quando era tornato a casa in licenza con la divisa e quel fez nero suo fratello - lo zio Giorgio - ne è rimasto così tanto impressionato che voleva partire a tutti i costi per la guerra anche lui.
Lo zio lo avevano mandato a combattere in Albania e per ben due volte ha rischiato di non tornare più. Una volta doveva venire a casa in licenza, ma all'ultimo momento gli era stata revocata. Pensa che il piroscafo su cui sarebbe dovuto salire è affondato al largo delle coste albanesi! Quando lo ha saputo non ci voleva credere... è stato molto fortunato.
Hai notato che allo zio manca la falange di un dito della mano? Quella è stata la seconda volta in cui se l'è vista davvero brutta. Era in pattuglia quando ad un certo punto è finito sotto il fuoco nemico. Lui era incollato al fianco del suo Tenente quando ad un certo punto una pallottola lo ha colpito dritto in fronte lasciandolo senza vita a terra. Nei secondi successivi un'altra pallottola ha colpito la mano dello zio portandogli via la falange. Quando mi raccontava questo episodio diceva sempre "il mio povero tenente è morto davanti ai miei occhi... ancora non ci posso credere. Mi consola il fatto di aver portato a casa la ghirba".

Questo è solo il racconto di un fratello alla sorella, di una mamma al proprio figlio ed infine di un papà al suo. Questa storiella narra di cose accadute 100 anni fa e che mio padre ha sentito non meno di 70 anni fa. Si sa che il tempo distorce, modifica, conserva in maniera imperfetta, tuttavia proprio da queste informazioni sono partito alla ricerca delle mie radici, di quel mio prozio Cesare che aveva combattuto per la Patria ed era tornato a casa sano e salvo.
Ed è proprio durante questa ricerca - che continua ancora oggi - che mi sono imbattuto in Giuseppe Ursino, ma procediamo per gradi.

Come prima cosa mi sono procurato il foglio matricolare dello zio Cesare. Da questo documento posso dire con certezza che abbia militato nel 204° Reggimento fanteria Brigata Tanaro (dislocato in Albania da fonte: arditigrandeguerra.it), poi nel 271° Battaglione di Milizia Territoriale anch'esso in Albania (fonte: forum di Cimeetrincee) e poi - nel 1918-19 - nell'85° Reggimento fanteria Brigata Verona, anch'esso in Albania (fonte: Frontedelpiave).
Nel foglio matricolare non compaiono accenni alla militanza negli arditi, da qui sono portato a pensare al fatto che Cesare fosse un ardito reggimentale. Stando ai racconti orali esisteva anche una foto in divisa da ardito quindi sinceramente mi sembra strano che tutta la storia sia stata soggetta a errori o equivoci così madornali. Non posso nemmeno dimostrare il contrario, lo so.


Per quanto riguarda l'episodio del piroscafo ho trovato una possibile conferma nella sfortunata storia della nave ospedale Marechiaro che potete leggere su Wikipedia. Praticamente il 21 febbraio 1916 la nave urta una mina tedesca al largo di Durazzo e affonda con il suo carico di vite umane.
Non ho informazioni su dove fosse Cesare nel 1916, quindi potrei anche ipotizzare stesse già combattendo in Albania.
In alternativa ho trovato un'altra storia del tutto simile in cui viene per giunta espressamente citato il 271° Btg. Milizia Territoriale. Si tratta del piroscafo "Città di Bari", silurato al largo di Gallipoli. Vi invito a leggere di più in merito cliccando sul seguente link: www.lavocedelmarinaio.com.
La rotta era Taranto – Gallipoli – Corfù – Patrasso, non proprio attinente al fronte albanese, ma il dettaglio dei Terribili del 271° imbarcati potrebbe coincidere in qualche modo.

Comunque ecco che nella mia ricerca mi imbatto in questo Tenente messinese di Milizia Territoriale, appartenente alla Brigata Verona, che muore durante un pattugliamento in Albania a seguito di una pallottola alla testa. In aggiunta a questa coincidenza, ecco che un suo lontano parente alquanto tecnologico crea un albero genealogico online in cui si prende la briga di specificare che Peppino Ursino (così lo chiama) era stato un ardito.
Potrebbe essere tutto sbagliato, una coincidenza molto fortunata, ma non per questo esatta. Se considero tutti i tenenti che in Albania si sono presi una palla in testa dal nemico, ecco che forse le mie certezze vacillano. Tuttavia voglio credere di essere sulla strada giusta e quindi - con estrema umiltà - metto online questa pagina in memoria di Giuseppe Ursino che 100 anni fa ha guidato il mio prozio Cesare in battaglia, combattendo con coraggio e dando il buon esempio fino al sacrifico estremo per la Patria. E sto parlando di un ragazzo poco più che 20enne...

La mia speranza è che la sua storia non venga dimenticata e che in un futuro molto prossimo un suo parente - spinto da curiosità - digiti su Google il nome di Giuseppe trovando quindi questa pagina.
Mi piacerebbe entrare in contatto con la famiglia Ursino e magari poter verificare la correttezza di questa mia pazza ipotesi. Mi piacerebbe saperne di più su questo ardito Tenente messinese e magari - sarebbe incredibile - scoprire che esiste anche una foto di Cesare e Giuseppe, fianco a fianco, colti magari in un momento di relax, del tutto ignari della piega che avrebbe preso la loro vita.

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